Uno degli aspetti più
significativi della nostra ricerca è incentrata sulla
“curiosità” di verificare se il Progetto Originario di
Giza comprendeva solo le Piramidi e la Sfinge oppure
qualche altro monumento. Questa esigenza è una
diretta conseguenza della Teoria sulla Datazione
Storica dello Zep Tepi presentata nel 2010 alla
Conferenza internazionale di Dubai e proposta nel
nostro libro “Giza: le Piramidi Satellite ed il Codice
Segreto”.
Con questo lavoro, infatti, abbiamo
riformulato il preciso allineamento dei monumenti di
Giza con la Volta Celeste esattamente al 36.400 a.C.
Ovviamente basandoci su un’analisi scientifica dei
dati, elaborando variabili matematiche ed astronomiche
nonché miti e simbologie ad esse attinenti. Abbiamo
rilevato, infatti, che i monumenti e le costellazioni
si allineano alla perfezione soltanto in questo Tempo
(link).
Il risultato è stato molto
apprezzato dalla comunità scientifica internazionale
così da entrare in sintonia e collaborazione con
alcuni famosi esponenti della ricerca archeologica
indipendente. Tuttavia, il risultato conseguito ci
lasciava qualche dubbio sulla reale completezza della
formulazione proposta, soprattutto in ragione della
presenza di un elemento, nella Volta Celeste, che non
sembrava avere un corrispondente terrestre: Sirio!
La Stella, come noto, è
associata alla dèa Iside, una protagonista principale
di tutta l’epopea dello Zep Tepi legata alla figura di
Osiride al quale sono ascritte – simbolicamente – le
tre Piramidi Maggiori di Giza. Quindi, mentre le
Piramidi e la Sfinge avevano corrispondenti
astronomici nella Costellazione di Orione e nella
Costellazione del Leone, Sirio sembrava non avere
alcun corrispondente terrestre… Ci è sorto quindi il
dubbio se la teorizzazione proposta fosse errata
oppure c’era qualcosa, sulla Piana, che nessuno ancora
aveva considerato.
Nell’elaborazione dei dati
astronomici, abbiamo rilevato che la stella di Iside
era posizionata esattamente a Sud-Est, compresa tra
Orione ed il Leone, per diretta conseguenza ci siamo
messi a setacciare la Piana di Giza proprio in
corrispondenza di quella cardinalità. Così ci siamo
imbattuti nella dimenticata Tomba di Khentkaus, regina
che fa tra traghettatrice tra la IV e V Dinastia,
figlia di Micerino e madre dei primi tre faraoni della
V.
Abbiamo capito subito, che quel
monumento, apparentemente poco rilevante, nascondesse
un valore decisamente notevole. Innanzitutto, ciò che
ha attratto la nostra attenzione è la forma a spirale
della sua base. La Tomba infatti presenta una
caratteristica unica in tutto l’Egitto: una base
interamente scavata e sagomata nella roccia viva sulla
quale poggia una mastaba di fattezza sicuramente
dinastica.
Ma quella roccia preesistente
chi l’ha lavorata? Certamente i rudimentali attrezzi
in uso durante la IV dinastia non potevano essere
sufficienti ad eseguire un lavoro di tale rilevanza…
quindi, il sospetto che la base su cui poggia la Tomba
potesse essere parte di un’opera largamente
antecedente il periodo dinastico ci ha fortemente
condizionati.
Abbiamo utilizzato dei metodi di
analisi incentrati sulla topografia, sulla geometria,
sull’analisi matematica dei dati rilevati, su alcuni
aspetti geologici e sull’astronomia ed i risultati
sono stati, a nostro parere semplicemente
straordinari.
In questa occasione, ne anticipiamo
soltanto alcuni, ma per una lettura completa di questa
scoperta, rimandiamo i lettori al nostro nuovo libro
“Oltre le Nebbie del Tempo” che racchiude tutto il
romanzo che ci ha portato alla scoperta del
corrispondente di Sirio sulla Piana di Giza, ma anche
alla straordinaria scoperta dell’”Autore del complesso
monumentale”… anche questo trascritto nei monumenti!
Ma ritornando ai dati scientifici vi
invitiamo ad analizzarne i seguenti:
1)
Innanzitutto abbiamo rilevato tracce sospette di
erosione simili a quelle presenti sulla Sfinge.
Naturalmente l’esame finale ci ha dimostrato che la
struttura risalirebbe quantomeno allo stesso periodo
del famoso monumento a guardia di Giza e quindi di
gran lunga antecedente il periodo Dinastico;
2)
Abbiamo
fatto una rilevazione dei dati strutturali della parte
originaria del complesso funerario, esaminandone le
dimensioni, in particolare: perimetro, area ed
altezza. Le risultanze le abbiamo trasformate in
cubito egizio ed i valori ottenuti sono esattamente la
riproduzione di alcune caratteristiche fisiche della
stella Sirio: l’altezza della struttura a spirale sta
alla luminosità di Sirio (2,37 cubiti rispetto a
2,40ma), il perimetro sta al raggio medio e l’area
alla massa!
3)
Analizzando il moto a spirale della struttura abbiamo
rilevato che essa è esattamente una trasposizione in
piano del moto orbitale della Stella;
4)
AAbbiamo
rilevato inoltre che la Tomba ha una posizione anomala
rispetto ai punti cardinali. Sappiamo infatti che le
Piramidi e la Sfinge sono perfettamente allineate con
i punti cardinali, la Tomba, invece, presentava una
disposizione diversa. Calcolandone la variazione di
angolazione rispetto ai punti cardinali abbiamo notato
che è la stessa rispetto alla separazione angolare di
Sirio dall’Est (67°38’59” rispetto a 67°58’22”).
Queste sono solo alcune delle
principali correlazioni tra il monumento e la Stella
Sirio che già da sole testimoniamo che la complessità
di Giza va oltre ogni più straordinaria Opera.
Peraltro, nel prossimo libro, in
distribuzione nel 2012, concluderemo con un capitolo
tutto dedicato all’Autore del complesso monumentale,
il cui nome, abbiamo scoperto, è trascritto sulla
Piana in caratteri tridimensionali!
Armando Mei&Monica Benedetti